Da Trieste sbarca a Vercelli la storica farmacia Picciola alla Croce Bianca e qui si arricchisce di donazioni piemontesi, dando vita al Museo Bagliani, il primo aperto al pubblico, nel cuore della “capitale mondiale del riso”. Lo abbiamo visitato in occasione del suo decimo anniversario
Avevamo già visitato il museo della farmacia Picciola alla Croce Bianca di Trieste, guidati dal suo fondatore, l’amico Giorgio du Ban (vedasi “Farma Mese, dicembre 1999, pag. 34-37), così come sapevamo del suo trasferimento a Vercelli e del suo ampliamento, grazie alle cure e alla passione per la storia della farmacia di Carlo Bagliani. Ecco allora giustificato il desiderio di fare un salto nella “capitale mondiale del riso”, anche perché, pur esistendo diverse raccolte storiche a opera di farmacisti dell’Accademia di Storia della farmacia, peraltro ricche e pregiate, questo di Vercelli rimane l’unico museo in Italia aperto al pubblico, peraltro proprio nel cuore della città, in via Galileo Ferraris 24, a due passi dalla centrale piazza Cavour. Un museo, quindi, che offre a tutti, e non solo agli addetti ai lavori, la possibilità di seguire l’evoluzione della farmacia negli ultimi duecento anni, ma che quest’anno va visitato anche perché a giugno festeggia il suo decimo anniversario.
Varchiamo la soglia sotto l’insegna “Trieste 1799-Vercelli 2014”, che racconta di questo strano gemellaggio tra le due città del nord-est e nord-ovest, accolti da Carlo, farmacista, e dal fratello Massimo, dentista, competenti guide a un’esposizione che lo stesso Comune ha inserito nel circuito museale cittadino. Il museo Bagliani si articola in sei sale, per un totale di 125 mq, arredate con mobili d’epoca e con un’esposizione di oltre 2.000 oggetti, tra cui bilancini, mortai, pestelli, aerosol a spirito, vasi del ‘700 e ‘800, alambicchi, pilloliere, cliché per stampare etichette, scatole porta droghe del ‘700 e attrezzature varie di una professione tanto antica quanto affascinante.
C’è anche la sala con un’autentica farmacia di inizi ‘900, con armadi colmi di contenitori di materie prime, di vegetali, il vaso delle sanguisughe e vari documenti di ricette, fatture, lauree, diplomi, manifesti, foto provenienti non soltanto dalla farmacia Picciola, ma anche da donazioni di farmacie torinesi, come pure dalla farmacia Amisano di Vercelli, che vanta antica tradizione, essendo stata fondata nel 1696. Insomma, nel museo Bagliani c’è di tutto e di più.
C’è, per esempio, la sala studio, attrezzata con mobili di stile ungherese, dove sono visionabili oltre 1.000 articoli, 800 volumi scientifici, 400 libri di letteratura italiana, tedesca e francese, a dimostrazione di come i nostri antenati fossero colti, mentre dulcis in fundo c’è l’attrezzatissimo laboratorio, con al soffitto l’immancabile coccodrillo imbalsamato. Qui non mancano neppure il carapace della tartaruga marina, i cordoni in seta imbevuti di sangue di vipera da legare ai polsi o alla gola contro le infiammazioni di pelle e gola, e i bezoar, la concrezione che si forma nel rumine dei bovini, a testimonianza del ruolo un tempo riservato alla superstizione nelle cure mediche.
I primi passi verso una moderna scienza farmaceutica sono poi rappresentati da bilance varie, microscopi, alambicchi, provette, utensileria storica, tra cui i bei vasi di Boemia, i vari stampi per preparare pastiglie, supposte e ovuli. Molto ricercato, oltre all’armadio reagentario per analisi chimico-cliniche, anche il “mobile del tirocinante”, con più cassetti contenenti sostanze numerate, che i tirocinanti messi alla prova dovevano indovinare.
Ma al posto delle parole lasciamo ora spazio alle immagini, che meglio ancora permettono di ripercorrere queste stanze, con la passione e la contagiosa emozione che Carlo Bagliani sa trasmettere, così come a suo tempo faceva Giorgio du Ban. Grazie a lui ogni vetrina, ogni oggetto esposto diventa un’occasione per un fantastico viaggio nello spazio e nel tempo. Un’ultima precisazione: il museo fa parte dell’Associazione europea musei delle Arti medicali di Parigi.
Visite guidate da Carlo Bagliani sono prenotabili all’email: carlo.bagliani@icloud.com.